Dal 17 al 20 aprile, 200 Rover e 30 adulti tra Capi Compagnia e supporti della regione Lombardia hanno sperimentato la Pasqua Rover Regionale!
10 Hike di varie difficoltà (di cui 2 con visita ad un osservatorio astronomico e uno con un workshop per usare OpenStreetMap), 1 bhike(hike in bici), 1 gruppo di animazione e 2 di servizio ambientale.
Quest’anno la Branca Rover della Lombardia ha sperimentato un’esperienza nuova: la Pasqua Rover Regionale a Lonno (BG).
Solo che a noi rover piace fare le cose da noi, metterci in prima linea, pensare e organizzare, trattare i temi che ci interessano e le attività che ci stimolano. Per questo, una parte del campo è stata organizzato da noi Gibboni, ovvero un gruppo di rover proveniente da ogni compagnia aderente:. Io sono uno di loro.
Le linee generali del campo erano già state decise in regione: sapevamo che si sarebbe tenuto a Lonno, che ci sarebbero state quattro opzioni, hike, hike in bici, animazione e l’immancabile servizio. Prima cosa a cui pensare era il tema.
Di cosa parlare? Che cosa può stimolare l’interesse e la curiosità di tutti? Così tra le innumerevoli proposte abbiamo scelto di parlare delle barriere: una tematica di forte attualità, molto aderente con il nostro vivere quotidiano. In più abbiamo deciso di declinarle una per ogni compagnia di formazione in modo da riuscire a parlare di temi diversi per poi condividere quello che sarebbe uscito.
Per stimolare la discussione nelle compagnie di formazione abbiamo pensato ad un hike deserto o una veglia di cui poi si sarebbero condivise le suggestioni e trasformate in una attività da fuoco rover da riportare alle proprie compagnie di provenienza sabato mattina. Il venerdì pomeriggio per quelli del terzo anno ci sarebbe stata la seconda tappa del percorso partenze, per gli altri abbiamo deciso dei giochi tipicamente scout.
Bene: l’impianto principale e le idee ci sono.
Il giorno dopo si inizia chi a camminare per l’hike, chi a fare servizio, chi a pedalare, chi a preparare il fuoco di bivacco ognuno con persone nuove che prima neanche conosceva. Si parte anche per discutere delle propria tematica nell’attività che il gibbone ha il compito di proporre.
Venerdì in tempi diversi si torna al campo, si ritorna alle proprie compagnie di provenienza, dopo aver condiviso una giornata e mezza con nuovi rover, stretto amicizie, discusso, riso e scherzato. Il pomeriggio ognuno per le proprie attività e la sera tutti quanti insieme per il bivacco. E poi… beh dai si sa che non si può sprecare nemmeno un secondo quando si è con amici che si rivedrà chissà quando o con gli amici in generale.
Purtroppo il campo giunge al termine di sabato: è durato troppo poco. Il sabato si tiene quella specie di fuoco rover (infatti è la mattina e non la sera) che porta ciascuno a riflettere sull’importanza di queste barriere e di quante siano: ci debilitano davvero? Possiamo liberarcene? Come?
Il tempo passa, non vorresti più andartene: quando potrò rivedere tutte queste persone? Ma bisogna ripartire, non prima di una quadratone con l’ammaina bandiera con la presenza persino del Capo scout Gianpino Vendola.
Essendo rover il campo non poteva che concludersi con una poderosa danza rover: 200 rover che urlano un barbarico aaa, “rover, siamo i rover, ecco i rover” come se la piccola frazioncina di 300 anime non se ne fosse accorta…
Ma il momento è giunto. Bisogna ripartire, tornare a casa; si saluta, si abbraccia e si promette di rivedersi. Si mette in spalla lo zaino, tuttavia pesa di più, molto di più, di un peso insolito. È come se ci volesse trattenere ancorati al suolo, alla terra bergamasca o meglio a quell’esperienza.
Tanti ricordi, tante emozioni, tante persone. Su di noi portiamo tutto, come potersene dimenticare? Come in un futuro non poter evocare certi ricordi, certe storie, certe giocate a carte! Quattro giorni magici fantastici. Non è stato però come i campi regionali che si fanno in reparto o come il San Giorgio regionale.
Qui noi abbiamo avuto una parte concreta ed attiva nella preparazione del campo. Insomma: un campo fantastico che ha dell’incredibile.
Quando si iniziavano a muovere i primi passi non si credeva che sarebbe uscito così bene, che sarebbe stata un’esperienza così bella e strabiliante. Grazie ai CC e agli adulti della regione che ci hanno aiutato a costruire questa bellissima avventura!!
Buon cammino.
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